«Penso che ci sia qualcosa di molto prezioso nella forma del frammento,
che indica gli scarti, gli spazi e i silenzi tra le cose.
D’altro canto, si potrebbe affermare che il frammento è letteralmente decadente
– e non in senso morale – perché è lo stile caratteristico di un’epoca,
di una civiltà, o di una tradizione di pensiero o di sensibilità.
Il frammento presuppone un bagaglio di conoscenze ed esperienze,
ed è decadente nel senso che tutto ciò che si ha alle spalle
permette di procedere per allusioni e commenti, senza dover essere espliciti.
Non è una forma d’arte e di pensiero adatta alle culture giovanili,
che hanno bisogno di essere molto specifiche.
Ma noi sappiamo molto, siamo consapevoli di una molteplicità di prospettive
e il frammento è un modo per riconoscerlo»
Intervista di Jonathan Cott, Rolling Stone, 4 ottobre 1979.
In Italia: Susan Sontag, “Odio sentirmi una vittima”. Intervista su amore, dolore e scrittura
con Jonathan Cott, il Saggiatore, 2016, pp. 73-74.